a cura di Giuseppe Capasso
Tanti e tanti anni fa in via San Giacomo dei Capri si ammirava, dallo spazio antistante la Chiesa del Monastero, un panorama mozzafiato: l'occhio spaziava lontano ed abbracciava tutto l'arco dal Golfo, dal Vesuvio al monte Camaldoli ed i paesi vesuviani e Capri e Nisida ci sembravano tanto vicini. Il complesso conventuale e la Chiesa sono sorti grazie al grande zelo del pio passionista P.Enrico Castaldo, verso la fine degli anni cinquanta del secolo appena trascorso e due manifestazioni religiose caratterizzarono, nel corso del 1962, l'ingresso delle monache nel nuovo monastero e l'apertura al pubblico della Chiesa dedicata alla Madonna Assunta in cielo. Una folla di cittadini, ricordo, e un gran numero di padri Passionisti e di Sacerdoti locali accompagnavano le suore, completamente velate, che circondavano il sacerdote che stringeva al petto, sotto il rituale baldacchino, la sacra pisside con le Ostie consacrate per il trasferimento del "Gran Bene" dal vecchio al nuovo manastero. La seconda manifestazione, invece, solennizzava la traslazione temporanea nel plesso religioso delle sante spoglie di San Paolo della Croce che fondò a Corneto (oggi Tarquinia), il 21 Novembre 1771, il primo monastero di Claustrali Passioniste (il ramo femminile ) della Congregazione religiosa (il ramo maschile) che poi fu approvata nel 1741 dal Pontefice Benedetto XIV. "( ...) la vita così movimentata del mondo di oggi", scrivono quelle brave suore in una loro relazione, "non impedisce alle Passioniste di realizzare la propria vocazione contemplativa nel carisma del Mistero della Redenzione,... anzi nel silenzio del chiostro è più sentito, nell'interno, il richiamo silenzioso di San Paolo (il loro fondatore) a vivere,giorno dopo giorno, la nostra consacrazione all'Amore Crocifisso...".
Le Suore passioniste vennero a Napoli, nel 1928, per volere del Cardinale Alessio Ascalesi e la loro prima clausura fu il conventino (quello attiguo che poi fu demolito) e l'annessa chiesina che oggi occupano, in Via San Giacomo dei Capri, le Suore Pie Ancelle della Madre di Dio.
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Quella chiesina, chiusa al pubblico dal 1980, era dedicata un tempo alla Madonna con il bel titolo di Santa Maria della Speranza e sorse, probabilmente, verso la fine del '700 come cappella gentilizia del proprietario del palazzo attiguo (quello antico poi demolito) e viene citata dai Parroci della Chiesa di Santa Maria del Soccorso all'Arenella in alcune loro relazioni "sullo stato materiale, reale e morale" della Parrocchia stessa che estendeva, allora, la sua giurisdizione ecclesiastica sul vasto territorio che andava dal molte Camaldoli alla cappella di Santo Stefano al Vomero (così detto) vecchio. La prima citazione risale al 1876 e quella chiesina veniva data come "(...) di proprietà di Vitale...(e che essa stava) in buono stato (e che) vi si celebrava la santa messa solo in alcuni giorni nell'anno..." ed in uno scritto del 1922 la stessa viene annotata come "(...) Chiesa del Carmine in Via San Giacomo dei Capri della Suora Vitale; si stanno espletando le pratiche per stabilire un monastero di clausura...". In un altro scritto poi, senza data, che elenca tutte le case religiose esistenti sul vasto territorio essa viene indicata come del "(...) monastero delle Carmelitane, dette Vitale, (sito) alla salita di San Giacomo dei Capri...". Quel palazzo-rurale che comprendeva le stanze della piccola clausura, le abitazioni dei contadini ed i lavatoi comuni nel vasto cortile dove, da mattina a sera, le famose lavandaie del Vomero-arenella, stropicciavano sulle lastre di pietra i panni dei signori della città sottostante, fu demolito nel 1962 e sulla vasta area incominciò a sorgere il grande palazzo ad opera della società ICE-SNEI. L'antica chiesina, logicamente, rischiò di scomparire ma un compromesso la salvò, come si usa dire, in "extremis" e noi, oggi, vediamo la stessa quasi inglobata nel grande fabbricato e schiacciata da alcune stanze che costituiscono l'attuale conventino delle Suore Pie Ancelle della Madre di Dio giunte qui, all'Arenella, il giorno 11 Febbraio 1967, festa liturgica della Madonna di Lourdes. Le pie Ancelle realizzano la loro vocazione svolgendo l'apostolato presso le Comunità parrocchiali ed al servizio dei bisognosi e degli anziani. La casa madre della Congregazione rimane a San Chirico Nuovo nel Potentino, ove le Pie Ancelle hanno fondato "L'oasi per la terza età".e qui, presso la nostra Chiesa parrocchiale di Santa Maria della Rotonda, opera da sempre l'attivissima Suor Vincenzina che si occupa e si preoccupa, aiutata da altre pie dame, di tutto il necessario per l'ottimo svolgimento delle sacre funzioni. La fondatrice delle Pie Ancelle della Madre di Dio, Suor Amelia Gemma Adesso, volò al cielo il 1° Febbraio del 1972.
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OSPITALITA'
Le suore dispongono di camere arredate con ingresso indipendente
per ospitare studentesse non residenti.